Mi piacerebbe realizzare architetture che possano durare per sempre, non nella sostanza o nella forma, ma come un ricordo indelebile nel cuore degli uomini.
Tadao Ando
Sono oltre cinquanta i progetti dell’architetto Tadao Ando che vengono esposti nella mostra The Challenge nello spazio espositivo Armani/Silos. Schizzi, maquette, video installazioni, disegni ma anche taccuini di viaggio e fotografie scattate dall’architetto giapponese ripercorrono la sua carriera in un progetto ricreato per Armani/Silos, ideato da Tadao Ando in collaborazione con il Centre Pompidou. La mostra è curata da da Frédéric Migayrou, Vice Direttore del Musée National d’Art Moderne – Centre de Création Industrielle e Yuki Yoshikawa, Curatore Associato, insieme al Tadao Ando Exhibition Committee. Lo scorso anno il Centre Pompidou aveva dedicato all’architetto nipponico un’importante retrospettiva.
![Armani Silos - The Challenge, Tadao Ando. Photocredit: Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti. Courtesy Armani](https://i0.wp.com/www.adacreativity.com/wp-content/uploads/2019/07/Armani-Silos-The-Challenge-Tadao-Ando-1-photocredit-Delfino-Sisto-Legnani-e-Marco-Cappelletti.jpg?resize=720%2C480&ssl=1)
Nell’architettura di Tadao Ando vedo la straordinaria abilità di trasformare materiali pesanti, come il metallo e il cemento, in qualcosa di poetico ed entusiasmante. Mi piace come usa la luce, un elemento fondamentale che contribuisce a definire il carattere degli spazi.
Giorgio Armani
![Armani Silos - The Challenge, Tadao Ando. Photocredit: Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti. Courtsy Armani](https://i0.wp.com/www.adacreativity.com/wp-content/uploads/2019/07/Armani-Silos-The-Challenge-Tadao-Ando-3-photocredit-Delfino-Sisto-Legnani-e-Marco-Cappelletti.jpg?resize=720%2C480&ssl=1)
La vita
Nato a Osaka nel 1941, Tadao Ando si dedica da autodidatta all’architettura, e nel 1969 apre lo studio Tadao Ando Architects & Associates. È la Row House (1976) a Sumiyoshi, chiamata anche Azuma House, a fargli vincere il Premio annuale dell’Architectural Institute of Japan. Questo sarà solo il primo di una serie di premi come l’illustre Pritzker Prize nel 1995. Diversi sono i progetti che l’architetto giapponese ha realizzato in Italia, come il restauro di Punta della Dogana (2009) e l’Armani/Teatro (2001).
![Armani Teatro, 2001. Courtesy of Giorgio Armani](https://i0.wp.com/www.adacreativity.com/wp-content/uploads/2019/07/Armani-Teatro-2001-Courtesy-of-Giorgio-Armani.jpg?resize=720%2C473&ssl=1)
Il percorso espositivo
È attraverso i quattro temi principali, quali Forme primitive dello spazio, Una sfida urbana, Genesi del paesaggio, Dialoghi con la storia, che viene fatta ripercorrere al visitatore la carriera di Tadao Ando: dalla Row House a Sumiyoshi (1976) ai diversi edifici a Naoshima (1988 fino a oggi), fino al progetto per la Bourse de Commerce di Parigi (autunno 2019). Emergono così i suoi volumi regolari, progettati dall’architetto ma forse disegnati dalla luce.
Immagine in evidenza: Armani Silos – The Challenge, Tadao Ando. Photocredit: Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti. Courtesy Armani